da “Viaggio in periferia San Polo si racconta” a cura di Lucia Marchitto
Albarosa ha una camicetta bianca, immacolata, perfettamente stirata, è sobria, elegante, luminosa, contrasta con il cielo di oggi che annuncia tempesta. Mi commuovo davanti alla sua camicia che mi riporta a un tempo perduto, eppure mai dimenticato. La pioggia ha già cominciato a cadere e picchietta il cortile, le fronde degli alberi oscillano ma non si piegano, il suono della pioggia accompagna il suo racconto.
Albarosa nacque a Edolo, si trasferì a Brescia in via Crocifissa di Rosa, per lavoro, era infermiera alla Città di Brescia dove ha svolto il suo servizio per quarantuno anni.
Cercavo sempre di fare la notte perché avendo due figli di giorno potevo seguirli, quando sono venuta qui i miei figli erano già grandi e le scuole le hanno frequentato in via Zadei. –
Aveva cinquant’anni quando, insieme al marito, ai due figli e alla mamma, andò ad abitare in una villetta a schiera a San Polo.
Abito vicino alla farmacia Sozzi, dove c’è la banca, in via Bramante, abbiamo comprato una villetta, è una villetta a schiera, l’ho comprata che la stavano ancora costruendo e tutto intorno c’erano i fossi e campi di papavero, la schiera è composta da sedici villette. Non abbiamo mai avuto problemi, niente! Ci sono arrivata col marito, due figli e anche mia mamma. Mia mamma prima abitava in paese su in montagna e dopo è venuta qui, abbiamo tre camere. Quando sono venuta qui i miei figli erano già grandi. Uno si è trovato bene e l’altro no, il primo ha ancora tutti gli amici in via Trento, il più piccolo tutti qua a San Polo. Ora uno abita dove ci sono le scuole Canossiane e il secondo a Rezzato. –
Lei e Maria sono amiche da circa trent’anni, da quando il suo secondo figlio e i figli di Maria strinsero un’amicizia che dura ancora nonostante il lungo tempo trascorso. Insieme a Maria faceva un corso di ginnastica quando conobbe Silvana, ed è stata Maria a farla venire in cascina.
Ci vengo due volte a settimana. Vado e vengo con la Maria perché io non ho la macchina. Durante gli altri giorni esco perché ho delle amiche. Non cambierei mai questo quartiere sono ambientata bene, ho le mie amiche e nel vecchio quartiere ognuno si faceva i fatti suoi e basta. –
A Edolo ha ancora la casa di famiglia e ci andrebbe volentieri, ma da quando due anni fa è caduta i suoi figli non vogliono che ci vada anche perché è una casa isolata enorme, e lei è sola, ma non si sente sola, ha tante amiche qui, e qui ha la sua casa: il suo posto nel mondo.
La guardo allontanarsi serena, raggiunge le sue amiche e io penso che mai nome fu più appropriato: Albarosa.
Cascina Riscatto, 30 giugno 2023
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